FISICA@PLS - Perugia
Le attività previste nell’edizione 2017 del progetto sono concepite con tre finalità:
F1. autovalutazione degli studenti;
F2. orientamento e introduzione al metodo scientifico con i laboratori di fisica moderna;
F3. autoformazione e formazione degli insegnanti.
F1.Autovalutazione
Agli studenti, prima che si cimentino nelle esperienze di laboratorio, verrà somministrato un questionario a risposta multipla. Le domande verteranno su argomenti basilari di logica, matematica e fisica. Il questionario del 2016. |
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F2.Laboratori di Fisica moderna
I laboratori sono strutturati in più fasi e prevedono la partecipazione attiva e auto-formativa degli insegnanti. Le esperienze consistono in attività da svolgere in Dipartimento e nelle scuole di appartenenza. Il programma delle attività dipartimentali è articolato come segue.
- ○ Il tutor descrive l'esperimento con una presentazione introduttiva.
- ○ Il tutor, gli studenti e gli insegnanti progettano l'esperimento e definiscono la metodologia di analisi dei dati.
- ○ Gli studenti, in gruppi di lavoro da 4/5 unità, svolgono le esperienze sotto la guida del tutor e degli insegnanti.
- ○ Agli studenti viene somministrato un test finale per verificare le conoscenze acquisite.
F3.Autoformazione e formazione degli insegnanti
Partecipando alla progettazione e allo svolgimento delle esperienze, gli insegnanti accompagnatori
svolgono un'importante attività di autoformazione.
In più c'è la possibilità di partecipare a "colloquia" monografici, che si
terranno presso il Dipartimento. Lo scopo è quello approfondire un tema di fisica, anche di estrema attualità, e
di fornire agli insegnanti tutti gli strumenti concettuali necessari per preparare una o più lezioni sull’argomento.
I colloquia sono indipendenti dai laboratori e saranno organizzati in accordo con gli insegnanti che vi parteciperanno.
Per minimizzare gli spostamenti si potranno svolgere anche in concomitanza con i laboratori per gli studenti.
Laboratori
Le esperienze vengono affettuate da gruppi di 4/5 studenti sotto la supervisione di un tutor.
Durante una sessione, ciascun gruppo svolge due esperienze per un impegno complessivo di circa
2,5 ore. Agli studenti, prima di iniziare l'attività di laboratorio, viene somministrato
un test di autovalutazione.
Di seguito una breve descrizione delle sei esperienze proposte.
L1.L'esperimento di Franck-Hertz
L'esperimento di Franck-Hertz è stato concepito dai fisici tedeschi James Franck e Gustav Ludwig Hertz nel 1914 al fine di verificare il modello atomico di Bohr. Secondo tale modello, gli elettroni si muovono attorno al nucleo lungo orbite circolari con energie ben definite i cui valori sono discreti, ovvero “quantizzati”. L'esperimento confermò il modello e valse ai due scienziati il Premio Nobel per la Fisica, che fu assegnato loro nel 1925. |
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L2.Il pendolo elettromagnetico
Lo scopo di questo esperimento è quello di misurare la forza di Lorentz esercitata dal campo magnetico sulle cariche in moto. L'apparato sperimentale sfrutta la forza di gravità, una corrente continua e un magnte permanente permettendo sia di misurare l'intensità della forza di Lorentz che di determinarne la direzione e verso. |
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L3.L'esperienza di Øersted
Lo scopo di questa esperienza, che prende il nome del fisico e filosofo danese Hans Cristian Øersted, è quello di verificare la stessa legge di Øersted, secondo cui cariche elettriche in moto in un dato sistema di riferimento generano nello stesso sistema un campo magnetico. |
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L4.Misura della costante di Planck
La costante di Panck, h, viene misurata sfruttando i LED, ovvero dei diodi ad emissione luminosa. In particolare, h può essere ottenuta studiando l’andamento della tensione di soglia, ovvero la tensione alla quale il LED inizia ad emettere luce, in funzione della frequenza della luce emessa. |
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L5.L'esperimento di Rutherford
Nel 1909 Ernest Rutherford, nel laboratorio dell’Università di Manchester, fece incidere un fascio di particelle alfa, nuclei di 4He, perpendicolarmente su una lamina d’oro molto sottile. Lo scopo era quello di verificare il modello atomico di Thomson, secondo cui l’atomo aveva un nucleo, carico positivamente, esteso su tutto il suo volume con gli elettroni in esso disposti casualmente. I risultati ottenuti confutarono tale modello e posero le basi per la formulazione del modello di Bohr. |
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L6.Spettroscopia
L'esperimento consiste nell'utilizzo di uno spettrometro per identificare gli elementi chimici presenti nei gas di diverse lampade. Lo spettrometro sfrutta il fenomeno dell'interferenza per isolare le componenti di diversa lunghezza d'onda della luce osservata. Le intensità di tali componenti vengono misurate con un fotodiodo. |
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Colloquia
I colloquia sono delle presentazioni, fatte da un ricercatore del Dipartimento di Fisica e Geologia, su
un argomento attuale di fisica, seguite da una sessione di approfondimento, in cui i docenti sono invitati a
fare domande e a discutere aspetti particolari non diffusamente trattati durante la presentazione. Lo scopo dei
colloquia è quello di fornire agli insegnanti tutti gli strumenti necessari alla preparazione di una o più
lezioni per i propri studenti. La durata complessiova di un colloquium è di due ore: un'ora per la presentazione ed una per la discussione. |
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Lista dei Colloquia
C1. | "La luce, i colori, le lampade". Prof. Giovanni Carlotti. |
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Date possibili: da definire. | |
In questo seminario si intende ripercorrere l'itinerario di comprensione e descrizione scientifica della luce, a cavallo tra ottocento e novecento, con enfasi sul dualismo onda-particella e sul concetto di fotone. Si vuole anche mettere in risalto l’evoluzione delle sorgenti luminose e dei principi fisici sottostanti: dalle lampade a filamento (corpo nero) a quelle a scarica (eccitazione elettronica di atomi), fino ai LED ed ai laser a stato solido di ultima generazione (transizioni interbanda in materiali semiconduttori). | |
C2. | "Buchi neri". Prof. Gianluca Grignani. |
Date possibili: da definire. | |
I buchi neri emergono come soluzioni delle equazioni della relatività generale di Einstein ed hanno molte caratteristiche generali, come una singolarità ed un orizzonte degli eventi.
La singolarità è al centro del buco nero ed è il luogo in cui tutta la fisica diventa singolare, da cui il nome. L’orizzonte degli eventi è una superficie intorno al buco nero in corrispondenza della quale la velocità di fuga è uguale alla velocità della luce. Di conseguenza niente dall’interno dell’orizzonte degli eventi può scappare e deve necessariamente colpire la singolarità, anche la luce. Da qui il nome buco nero! | |
C3. | "Diffrazione di raggi X dalla materia condensata". Prof. Andrea Orecchini. |
Date possibili: da definire. | |
Il seminario inizierà con una descrizione qualitativa ed un inquadramento storico della diffrazione di raggi X, dalla scoperta ed interpretazione del fenomeno da parte di von Laue e Bragg, fino alla celebre risoluzione della struttura a doppia elica del DNA da parte di Franklin, Watson e Crick. | |
C4. | "Come studiare (e insegnare) la fisica per faticare meno, sviluppare un metodo di studio universale |
e poter affrontare autonomamente nuovi argomenti e problemi". Prof. Michele Pauluzzi. | |
Date possibili: 8/03, 10/03, 15/03, 17/03, 22/03. | |
Come per la matematica in cui ad esempio un gran numero di teoremi viene dimostrato “per assurdo”, anche nello studio della fisica è possibile e necessario arrivare a un processo di astrazione per cui, partendo da un teorema e dalla sua dimostrazione, lo studente vi riconosca un metodo già incontrato in situazioni completamente differenti, di validità molto più generale del teorema stesso. Lo studente si forma in questo modo un set di strumenti, pochi ma completi, che gli permette di affrontare qualunque argomento o esercizio nuovo gli si presenti. | |
C5. | "Rivelatori in fisica delle alte energie". Dott. Mauro Piccini. |
Date possibili: da definire. | |
Partendo dal concetto di misura in fisica introdurremmo i fondamenti della teoria dell'interazione fra radiazione e materia che sono alla base del funzionamento di tutti i rivelatori utilizzati in fisica delle particelle. | |
C6. | "Sorgenti astrofisiche superluminali e relatività speciale". Prof. Gino Tosti. |
Date possibili: 27/02, 28/02, 10/03, 16/03. | |
Tra i tanti fenomeno bizzarri che si possono osservare nell’universo, uno dei più famosi è quello delle sorgenti superluminali. Ci sono diversi oggetti, quasar, sorgenti superluminali galattiche e gamma-ray burst, che sembrano essere in grado di accelerare un’enorme quantità di massa a velocità superiori a quella della luce (da qui il nome superluminale). |